Emma e il suo “Bravo papà!”

Oggi, se potete, se volete, se lo sentite, commentate e condividete ancora di più.

E se non avete letto quelle precedenti, vi prego, andatevele a cercare su questo profilo o su massimilianolussana.wordpress.com, perchè mi fa piacere, perchè credo che sia cosa buona e giusta, perchè la bellezza più gira meglio è.

Anzi, le lascerò qualche giorno, prima di scriverne altre, in modo che possiate parlarne con chi volete e che possano riaffiorare carsiche e bellissime.

Perchè, vedete, in questa ideale trilogia della Bellezza, dell’Amore assoluto, della reazione allo squallore che trabocca sui social, la Puntina di oggi è quella definitiva, totale.

Abbiamo iniziato raccontando le Olimpiadi e anche gli Europei, ma non dal punto di vista sportivo. C’è qualcosa di più bello di esultare, anche se esultare è meraviglioso, ed è raccontare storie, storie di uomini, di cuori, di sofferenze e rinascite, di cadute e vittorie, di delusioni e riscatti.

Storie di lacrime, sangue, viscere, sudore, fatica.

Storie di Vita che, senza tutto questo, non lo è fino in fondo.

E poi questo splendido momento di emozioni totali è andato avanti con il racconto del valore del dialogo, dell’ascolto del punto di vista dell’altro, della Beza albanese magnificamente raccontata da Luca Cicolella e Igor Chierici in “Showtime”, in scena stasera alle 21 al Porto Antico nella piazza delle Feste (anzi, se vi capita, andateci, ne vale la pena).

Abbiamo continuato con la splendida intervista di Marco Giallini, con la sua dichiarazione d’amore eterno e assoluto. E poi ringrazierò uno ad uno coloro che si sono emozionati con me per questa cosa, chi aveva già letto le parole di Giallini e chi invece non se ne era ancora innamorato. Ma due persone in particolare ci tengo a citare particolarmente, ad abbracciare come faccio ogni giorno della mia vita, sia che le senta quotidianamente, sia che le perda per anni senza perderle mai. E sono Marina Galeone e Massimo M. Veronese.

Marina, splendida mamma di Giulia Micai, ha scritto: “Questo amore io ho avuto la fortuna di provarlo”.

Massimo ha aggiunto, pochi commenti sotto: “Non so perché e nemmeno lo capisco. Ma per me, e tu lo sai, è stato ed è così. Pensavo tutta un’altra cosa per me, pensavo mai con una sola e comunque mai per sempre, poi chissà perché è arrivata lei e non se n’è andata mai anche se non c’è più. Giallini e Schiavone spiegano quello che non si può spiegare. Va così. È terribile, è bellissimo”.

Vedete, ho tanti difetti, ma l’invidia normalmente non fa parte del mio modo di essere, di vivere.

Ma un po’ ho invidiato Marina e Max per il loro amore totale e assoluto per Paolo e Consilia, perchè nel loro dolore hanno il Paradiso.

Ecco, oggi voglio chiudere con un’altra storia, anche questa di qualche mese fa, che mi piace dedicare anche ai miei figli, i migliori del mondo (ma questo, forse, lo direbbe ogni papà).

E’ una storia che mi porto dietro dalla sera della premiazione dei David di Donatello, con Carlo Conti a presentare e gli attori, i registi e i tecnici del cinema italiano a provare a ripartire dopo un anno in cui il loro settore è stato colpito, annichilito, devastato.

Ecco, quella sera, a un certo punto, si premiava il miglior sceneggiatore e vinse Mattia Torre, che aveva scritto “Figli”, film sull’essere genitori e sulle sue difficoltà interpretato da Paola Cortellesi e da Valerio Mastandrea, che di Mattia era il miglior amico.

Il punto è che era un premio postumo, che nel frattempo Mattia Torre era morto di tumore, dopo aver lottato ogni giorno della sua vita, dopo averla vissuta come se non dovesse finire mai, fino all’ultimo.

Quando venne annunciato il nome di Mattia, dalla platea si alzò a ritirare il premio una bimba di undici anni, Emma, accompagnata dalla mamma, Francesca.

Era visibilmente molto emozionata, ma poi Emma ha iniziato a parlare, senza fermarsi, e senza sbagliare una parola ha detto: “Buona sera a tutti, innanzitutto volevo fare i complimenti a mio padre che è riuscito a  vincere questo premio anche se non c’è più. Volevo dedicare questo premio a tutte le persone che mi sono state vicine: Nenne, Valerio Aprea, Valerio e Giordano Mastandrea. Dedico questo premio a mio fratello Nico che mi fa ammazzare dalle risate e la mia mamma che non si arrende mai. Dedico questo premio ai miei amici (e giù tutti i nomi dei suoi amichetti ndr). ‘Figli’ parla anche di famiglie sole e di ostetriche che fanno nascere i bambini, ma anche di infermieri e medici che si impegnano affinché le persone non volino via. Bravo papà!”.

In platea, proprio Valerio Mastandrea non smetteva mai di piangere, a dirotto, con gli occhi fradici dietro la mascherina, perchè lui conosce Emma da sempre e sa che – come dice mamma Francesca, commossa e orgogliosa – “”Emma è come Mattia” e nelle parole di quella bimba riviveva il suo papà e l’amore di una famiglia.

Ecco, questa – che è una storia drammatica, ma al tempo stesso una meravigliosa storia d’amore – mi piace condividerla con tutti coloro che hanno amato quella di Giallini di ieri, perchè davvero credo che usare i social anche per raccontare questo e non per eterni derby su qualsiasi aspetto dello scibile umano, per vedere chi ce l’ha più lungo o chi rutta più forte, circostanze in cui purtroppo ci imbattiamo ogni volta che apriamo un social, sia qualcosa di magico e meraviglioso.

E quindi grazie a chi ieri ha condiviso o commentato la storia di Loredana raccontata da Giallini: Baccini Giuliano, Graziella Di Giuseppe Renieri, Maria Giuseppina Gordesco, Gianluca Colla, Marina Maurizio, Luca Nanni, Rossana Salvini, Francesca Giribone, Margherita Savoini, Mauro Cavelli, Rossella Nardini, Giuseppina Lauretta, Dany Gorziglia, Raffaella Grasso, Gabriella Mezzasalma, Marco Pedemonte, Silvana Molfino, Rossana Salvini, Ester Timossi, Giampiero Burlando, Stefano Ratto, Clelia Giordano, Diana Omboni, Adele Longoni, Cristiana Toti, Alberto Clavarino, Paola Risso Sessarego, Matteo Benedusi, Luciano Borneto, Donatella Maiavacca, Stefania Chebello, Mara Piccinino, Anna Maria Pispisa, Maurizio Romeo, Stefania Giribone, Roberto Milani, Paola Gatti, Germana Bordino, Eugenio Muratore, Lorella Fontana, Bovio Gabriella, Elisabetta Palermo, Francesca Gaviglio, Enrico Cimaschi, Graziella Marando ringraziata pure lei da Emma come ostetrica e che ha il dolore della morte a 40 anni davanti a sè, Saba Wesser che ha una sensibilità totale e assoluta e tantissimi altri che stanno continuando a leggera, a interagire, a commentare, a commuoversi, a condividere.

In una parola, a essere parte di una Comunità.

Quanto a Emma, io ogni tanto, quando mi viene da lamentarmi di qualcosa, vado sul suo video ai David di Donatello.

Guardo Emma, mi commuovo e non mi passa più nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di lamentarmi.

Soprattutto, piango.

E, ripeto ciò che ho scritto anche altre volte: non credo che ci sia niente di più bello, più alto, più forte, più “maschio” di piangere.

2 pensieri su “Emma e il suo “Bravo papà!”

  1. Bravo Massimiliano, non finisci mai di stupirmi con la tua poliedricità e la grande capacità di trattare qualsiasi argomento con il giusto tono emotivo ed una manifesta sensibilità. La puntina di oggi ci ha richiamato al ricordo di un Davide di Donatello che aveva commosso molto anche me proprio grazie alla sublimazione con l’intervento della figlia Emma.
    Era stato un momento di riconciliazione con questo mondo molto materialista e povero di sentimenti: hai fatto bene a ricordarlo.
    Grazie, Marcello.

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